Seminario di scrittura creativa questa mattina in biblioteca.
Conversazione telefonica.
B: - Ciao Monica, tutto bene?
M: - Si, al solito, e tu?
B: - Ma si, sempre presa con i bambini! Oggi li ho lasciati da mia mamma, troppo sbattimento. Ho chiamato per ricordarti dell'incontro di martedì con le insegnanti, tu ci sarai?
M: - Bé si, ho già chiesto il pomeriggio libero al lavoro! Tu vieni?
B: - Bé si, è importante! Poi che fate per il fine settimana? Andate alla casa in montagna?
M: - Si, è da un po' che non andiamo!
B: - Con Antonio abbiamo pensato che sarebbe bello passare il week-end insieme, non ci si riesce più ad incontrare! Pensavamo di venire con voi, tanto avete due letti in più, vero?
M: - Oh, Benedetta, mi dispiace ma ci saranno su anche i miei suoceri, per cui non ho posto!
B: - Ma noi possiamo portare i sacchi a pelo e sistemarci così, sai che io mi adatto!
M: - No, guarda, preferisco di no. Perché sai, loro sono un po' anziani e avere troppa gente per casa, con un solo bagno, non li mette a proprio agio!
B: - Ah, va bene. Peccato però, ci saremmo divertiti!
M: - E già, peccato!
B: - Bé, ciao allora.
M: - Ciao, buona serata.
Alla chiusura della comunicazione Monica esclama: "Stavolta me la sono scampata!".
sabato 9 novembre 2013
mercoledì 6 novembre 2013
NON RISPONDERE A QUEL TELEFONO!
Ho letto sulla 27a ora (Corriere della Sera) della tendenza
attuale, in crescita, a non rispondere alle telefonate, anche quando non si sia
impegnati in compiti improcrastinabili. Sempre più si tende a preferire un sms
o la chat su wa: è ovviamente tutta questione di “tempo”.
L’sms o il messaggio su wa li autogestisci: sai tu quanto
vuoi farli lunghi, quanto vuoi far durare la chat, nel momento in cui ti
stanchi o semplicemente vuoi chiudere smetti di scrivere e si blocca li. Più
difficile diventa chiudere una telefonata quando dall’altra parte
l’interlocutore continua a parlare e a chiedere. Anche per rispondere al
telefono quindi siamo diventati schiavi del tempo, sempre di corsa, sempre con
i minuti contati.
Quando non c’era il telefono parlare con un amico significava
andare a trovarlo, perdere quindi un bel po’ di tempo.
Poi è arrivato il telefono, si poteva parlare con amici e
parenti senza muoversi da casa, ci si poteva sentire più spesso, risparmiando
tempo nello stesso momento.
Poi è arrivato il cellulare, anche questo ti fa risparmiare
un po’ di tempo perché se devi parlare con un amico e nel contempo stai andando
al lavoro puoi farlo. L’altra faccia della medaglia è che il cellulare più o
meno tutti lo abbiamo sempre dietro, per cui la telefonata può arrivare anche
in momenti non proprio deputati alle chiacchiere tra amici, è normale che
qualche volta non si possa rispondere.
Poi sono arrivati gli sms e Whatsapp, altro risparmio di
tempo: non hai bisogno di fare 5 telefonate con conseguente pletora di saluti,
informazioni, chiacchiere e via dicendo per invitare 5 amici a cena, mandi un
sms multiplo!
E non hai nemmeno bisogno di mandare un sms a tutti i tuoi
conoscenti se vuoi fargli sapere che oggi non vuoi rompimenti di scatole, basta
che metti sul tuo profilo di wa “non rompetemi le scatole per tutto il
giorno!”.
Personalmente è difficile che non risponda al telefono,
almeno al cellulare, a meno che non sia impegnata in riunione o in un lavoro
che non posso lasciare nemmeno un momento per dire: "ti richiamo dopo!". Diverso
è il discorso per il telefono di casa, dato che oramai l’80% delle telefonate
arrivano da parte di Enel, Fastweb, Telecom, Olio Carli, e via dicendo…. Allora
si, se riesco a capirlo prima non rispondo!
Al cellulare rispondo sempre, a meno che non si voglia considerare una mancata risposta il non riuscire a rispondere entro il secondo squillo di chi poi interrompe la telefonata per farsi richiamare! E in genere quando riesco a
rispondere al primo squillo va a finire che me ne pento! Sto seriamente
pensando di creare la famosa black-list.
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